Dall’olio del Montalbano IGP ai fagioli di Sorana IGP, all’asparago grosso di Pescia, dai brigidini di Lamporecchio alle cialde di Montecatini e al cioccolato di Monsummano Terme, dal Chianti Montalbano DOCG ai Bianchi della Valdinievole DOC, dalla carta fatta a mano alle calzature, dall’uso sapiente di erbe palustri a quello della paglia, ogni borgo è fonte di scoperta.
Gli ulivi centenari dei territori di Lamporecchio, Larciano e Monsummano Terme danno vita all’olio del Montalbano IGP, un extra vergine di oliva dai profumi e aromi molto intensi, ottenuto da spremitura a freddo, particolarmente adatto per condire a crudo i piatti caratteristici della cucina locale.
Il fagiolo di Sorana IGP, bianco o rosso, si coltiva in circa dieci ettari nella Svizzera Pesciatina, lungo il torrente Pescia, tra i 200 e gli 800 metri di altitudine. Il sapore delicato e l’alta digeribilità lo rendono protagonista di numerose ricette della tradizione.
Asparago particolarmente carnoso che può raggiungere i 50 cm di lunghezza e i 50 g di peso, il grosso di Pescia viene coltivato fin dal Seicento da pochi agricoltori del territorio.
I dolci tipici della Valdinievole più rinomati sono i brigidini di Lamporecchio, cialde croccanti profumate all’anice che devono il nome alle monache di Santa Brigida, loro inventrici secondo la leggenda; e le cialde di Montecatini, nate nella prima metà del Novecento e ancora prodotte da pochi pasticceri, con un ripieno di mandorle tritate e zucchero. A Monsummano Terme si produce cioccolato artigianale tra i più rinomati al mondo, che è valso premi e riconoscimenti di prestigio.
Testimoniata fin dal Duecento, la produzione vitivinicola nelle colline del Montalbano dà vita al Chianti Montalbano DOCG che accompagna ed esalta i sapori di carni, salumi e formaggi tipici. I piatti più delicati si sposano felicemente con il Bianco della Valdinievole DOC, dal sapore secco e armonico e talvolta tendente al frizzantino, mentre il Bianco della Valdinievole Vin Santo DOC accompagna piacevolmente il fine pasto.
La tradizione della carta fatta a mano è documentata fin dal 1481 e ha dato vita al distretto pesciatino la cui storia è testimoniata nel locale Museo della Carta. Monsummano Terme, Larciano e Lamporecchio vantano una notevole tradizione nella pelletteria di alta qualità e nella produzione di calzature, mentre è legata alle erbe palustri del Padule di Fucecchio la realizzazione di spazzole e scope di Larciano, l’impagliatura delle sedie e delle damigiane a Monsummano Terme e i cappelli di paglia di Lamporecchio.
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