MUSEO CIVICO DI PALAZZO GALEOTTI

Si deve a Cesare Stiavelli l’idea di raccogliere in un unico luogo «gli oggetti d’arte ignorati o dimenticati nelle chiese e nelle case del Comune», un’idea che sarà in seguito concretizzata dal figlio Carlo.

Insieme ai concittadini Luigi Mochi e Giulio Bernardini, architetto di fama, Carlo Stiavelli riuscì a far inaugurare, nel settembre del 1894, un piccolo museo, in alcune stanze di proprietà della Cassa di Risparmio, nel palazzo Magnani, prospiciente il palazzo Galeotti. Qui nell’aprile del 1898, la collezione, accresciuta in pochi anni, venne trasferita per darle uno spazio più ampio, dietro suggerimento di Carlo Stiavelli medesimo.

Il Palazzo subì varie trasformazioni negli anni successivi, in conseguenza anche dei gravi danni a cui andò incontro durante la Seconda guerra mondiale. Dopo una prolungata chiusura, dovuta a motivi di sicurezza, il Museo inaugurato il 14 novembre 2020 in piena pandemia anche per dare un segnale di ripartenza, è stato da poco riaperto al pubblico nel suo nucleo originario: l’appartamento monumentale.

È stato pertanto ripristinato tutto l’ambiente al piano nobile, attraverso un efficace restauro condotto con la supervisione della Soprintendenza fiorentina, procedendo poi alla ricollocazione delle opere più significative: tutti i dipinti degli Uffizi presenti nelle collezioni dai primi anni del Novecento oltre a dipinti utili a richiamare la connessione del Museo Civico col territorio pesciatino.