GIPSOTECA LIBERO ANDREOTTI

La riscoperta dell’importanza di Libero Andreotti risale al 1976, quando viene allestita a Pescia una importante retrospettiva curata da Raffaele Monti.

Proprio in questa occasione venne ripresa la proposta, caldeggiata anche da Carlo L. Ragghianti, di istituire la sede della Gipsoteca ancora a Firenze, dopo naturalmente un adeguato restauro dei gessi danneggiati dall’alluvione del 1966.

L’amministrazione comunale fece propria questa iniziativa, a seguito della quale i figli di Andreotti, Lupo e Aldo, donarono nel 1978 l’intero fondo del loro padre alla città natale, con la condizione che per questo patrimonio artistico fosse trovata subito una sede prestigiosa. Si stabilì di collocare l’intera collezione presso il medioevale Palazzo del Podestà, detto anche Palagio, appena reso agibile dopo un lungo restauro. In questa sede la Gipsoteca fu inaugurata nel 1992, grazie all’impegno di Ornella Casazza della Soprintendenza fiorentina, alla quale si deve anche il catalogo delle opere.

L’allestimento segue un criterio tematico-cronologico, secondo un progetto curato da Raffaella Melucci e Stefano Nardini. La gipsoteca raccoglie circa 250 pezzi fra bozzetti, calchi, modelli formati in gesso e frammenti. Insieme ai gessi fu donato anche l’archivio personale dello scultore collocato al secondo piano che contiene circa 5600 unità documentarie, arricchito nel 2003, nel 2014 e nel 2021 grazie a ulteriori lasciti voluti dalla famiglia. Nel 2004 è stato pubblicato il relativo catalogo con CD allegato dell’archivio composto di lettere, documenti, fotografie, disegni, ritagli di giornali etc.

L’archivio rappresenta uno strumento fondamentale non soltanto per la ricostruzione dell’opera di Andreotti, ma anche per contribuire agli studi sulla vita artistica e culturale, a livello nazionale e internazionale, dei primi tre decenni del Novecento.

LIBERO ANDREOTTI PLAST CAST GALLERY

The rediscovery of the importance of Libero Andreotti goes back to 1976, when an important retrospective, curated by Raffaele Monti, was held in Pescia.

It was on this occasion that the proposal was renewed, with the support of Carlo L. Ragghianti, to establish the home of the Plaster Cast Gallery again in Florence, after the plaster casts damaged by the 1966 flood had been restored. 

The municipal administration took up this initiative, and in 1978 Andreotti’s sons, Lupo and Aldo, donated their father’s entire estate to his hometown, under the condition that a prestigious home be found immediately for this art heritage. It was decided to place the entire collection in the medieval Palazzo del Podestà, also known as Palazzo Palagio, which had just been made usable again following a lengthy restoration. The Plaster Cast Gallery was inaugurated in this building in 1992, thanks to the commitment of Ornella Casazza of the Florentine Superintendence, who also compiled the catalog of the works. 

The gallery is organized according to  thematic-chronological criteria, with a layout designed by Raffaella Melucci and Stefano Nardini. The Plaster Cast Gallery holds some 250 pieces, including sketches, casts, plaster models and fragments. Donated along with the plaster casts was the sculptor’s personal archive on the second floor, which contains approximately 5600 documents, enlarged in 2003, 2014 and 2021 with further bequests made by the family. 2004 marked the publication a catalog + CD of the archive, which consists of letters, documents, photographs, drawings, newspaper clippings, etc..

The archive is a fundamental tool not only for the reconstruction of Andreotti’s work, but also as a contribution to studies on the artistic and cultural life, both in Italy and internationally, of the first three decades of the 20th century.